Il consumo fatturato in una bolletta gas è ottenuto moltiplicando il consumo reale (che si ottiene sottraendo la lettura dell'ultima fattura con quella dell'attuale) per il coefficiente C.
Il coefficiente C, introdotto dall'ARERA già nel 2009, è un tasso di conversione che serve a rendere standardizzati i consumi di gas a livello nazionale. Questo perché il volume del gas (espresso in Mc) varia in base ad alcune condizioni, come la temperatura e la pressione esterna. Perciò questo volume è diverso a seconda del periodo stagionale o del luogo in cui si trova.
In sostanza, moltiplicando il consumo (mc) per il coefficiente C si ottiene un ammontare di metri cubi di gas naturale espressi in Standard metri cubi (Smc) che quindi considerano il volume di gas senza le variazioni di temperatura e di pressione e quindi lo riportano ad uno stato normale. Dunque questo coefficiente ha un compito correttivo e regolatore ed è fondamentale ai fini dell'emissione delle bollette gas in quanto il consumo viene fatturato sulla base degli Smc e non degli mc.
N.B. Il coefficiente C non viene utilizzato nei casi in cui il gruppo di misura installato sia già dotato dell'apparecchiatura necessaria per la correzione delle misure alle condizioni standard (Smc) in modo automatico. In queste circostanze il coefficiente C ha sempre valore pari a 1.
Come si calcola
Il coefficiente C si calcola in modo diverso per ogni comune, in base ad alcune variabili:
altitudine del Comune dell'indirizzo di fornitura in questione
numero di gradi giorno del Comune (GG), reperibili scaricando il foglio di calcolo qui
giorni di esercizio dell'impianto di riscaldamento (ng), che dipendono dalla zona climatica in cui l'immobile della fornitura si trova (B/121; C/137; D/166; E/183; F/272).
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