In generale, una bolletta include tre tipi di costi: 1) i costi determinati dal fornitore, 2) i costi definiti dall’ARERA, l’autorità che regola il mercato e infine 3) le imposte determinate dal Governo.
Le voci presenti in una bolletta Tate (luce e/o gas) sono:
spese per la materia energia (l'unica voce determinata in parte da Tate)
spese per il trasporto e la gestione del contatore
spese per gli oneri di sistema
imposte
Spese per la materia energia | Spese per il trasporto e la gestione del contatore | Spese per gli oneri di sistema | Imposte |
Quota energia | Quota energia | Quota energia | Accisa |
Quota fissa | Quota fissa |
| IVA |
Quota potenza | Quota potenza |
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N.B. i costi riportati in dettaglio in questo articolo sono da riferirsi ai clienti Tate che hanno le seguenti caratteristiche:
domestici
residenti
in bassa tensione
tariffa L-301
Spese per la materia energia
Le spese per la materia energia comprendono tutti quei costi relativi alle attività svolte da Tate per l’acquisto e la fornitura della tua energia elettrica/gas.
Queste spese sono composte da una quota energia, una fissa e una potenza.
La quota energia è composta da:
costo dell’energia, in questo caso il PUN orario;
perdite di rete, che vanno a coprire i costi delle perdite di energia che capitano inevitabilmente durante il trasporto di energia verso l’abitazione;
dispacciamento, che serve a mantenere il sistema di energia elettrica costante. Così si garantisce l’equità tra l’elettricità per i consumi finali e quella immessa dagli impianti produttivi. Questo prezzo è aggiornato ogni tre mesi dall'Autorità che regola il mercato.
corrispettivo mercato capacità, che copre gli oneri netti di approvvigionamento della capacità applicati da Terna, l'unico ente italiano dedicato alla trasmissione dell'energia elettrica.
quota variabile di Tate pari a 0,0088€/kWh (perdite di rete incluse).
La quota fissa invece include le seguenti voci:
componente di dispacciamento (Dispbt), è in valore negativo (quindi a credito del cliente) e serve per restituire la differenza tra il gettito della componente quota di vendita e i costi di gestione commerciale sostenuti dai fornitori del servizio di maggiore tutela. La voce è sempre presente in bolletta e non dipende dal consumo;
quota mensile di Tate pari a 15€/mese, ovvero 180€/anno.
€/kWh | Prezzi energia | Dispacciamento | Corrispettivo Capacità Mercato |
Quota energia | PUN orario + 0,0088 (perdite di rete incluse) | 0,01515 | 0,009861 (gennaio 2022, il valore cambia ogni mese) |
€/anno | Dispbt | Quota Tate |
Quota fissa | 1,3183 | 180 |
Spese per il trasporto e la gestione del contatore
Sono i costi che Tate, in quanto fornitore, deve sostenere e pagare al distributore per far arrivare l’energia ai propri clienti. Tali costi non sono oggetto di concorrenza perché sono uguali per tutti i fornitori.
Queste spese si suddividono in tre voci:
quota energia (σ3), varia in base al consumo registrato nel periodo di riferimento ed è suddivisa in scaglioni.
quota potenza (σ2), varia in base alla potenza del contatore indicata sul contratto;
quota fissa (σ1), serve per coprire i costi commerciali. È un costo fisso annuo che non dipende dai consumi.
€/kWh | σ1 | σ2 | σ3 |
Quota energia |
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| 0,01057 |
€/anno | σ1 | σ2 | σ3 |
Quota fissa | 22,08000 |
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€/kW/anno | σ1 | σ2 | σ3 |
Quota potenza |
| 22,20000 |
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Spese per gli oneri di sistema
Come per le spese per il trasporto e la gestione del contatore, anche gli oneri di sistema sono aggiornati ogni tre mesi dall’ARERA. Gli oneri di sistema sono costi introdotti in bolletta e destinati a specifici obiettivi collettivi. Si dividono in quota energia e quota fissa. La prima quota è a sua volta suddivisa in una voce che comprende la copertura degli squilibri di sistema per distribuzione (UC3) e una che prevede un costo in base al consumo (fino a 1800 o 1800+) (Asos). La quota potenza invece è calcolata sulla remunerazione dei miglioramenti della continuità (UC6).
| UC3 | UC6 | Asos | Arim |
Quota energia | 0,00156 | 0,00007 | 0,029809 | 0,008828 |
Quota potenza |
| 0,19880 |
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Ricalcoli
La maggior parte dei consumatori in Italia possiede un contatore elettronico. Grazie a questi contatori, i dati di consumo vengono trasmessi automaticamente al distributore locale, senza bisogno di inviare le tediose autoletture. In alcuni casi piuttosto rari, può succedere che il distributore ci invii i dati sul consumo dei nostri clienti in ritardo rispetto al nostro periodo di fatturazione. Questo comporta per noi la necessità di fatturare il cliente un consumo stimato e non reale. Per correggere la differenza tra consumo stimato e consumo reale, abbiamo deciso di effettuare un conguaglio su base mensile. I conguagli verranno sempre riportati sotto la voce "Ricalcoli".
Imposte
Tra le imposte troviamo l’accisa che è indipendente dal fornitore scelto visto che è stabilita dall’Autorità. L’accisa cambia in base al consumo di energia in kWh in maniera indipendente dal tipo di contratto scelto. Al momento le accise per le forniture di residenza con potenza impegnata oltre 3 kW e/o con consumi oltre i 150kWh/mese sono pari a 0,0227€/kWh e lo stesso valore assumono per le forniture per non residenti. Per chi ha una potenza impegnata con consumi fino a 150kWh/mese non ci sono costi.
Ad ogni voce della bolletta poi va aggiunta l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), che per gli utenti domestici ammonta al 10%.
1) La disposizione delle voci scritte in questo articolo è la stessa in cui esse appaiono nella bolletta Tate.
2) Le tabelle sono aggiornate al 05/12/24.